AD10s Diego Armando Maradona, leggenda del calcio…e non solo
Scritto da on 26 Novembre 2020
Anche questa volta ha dribblato tutti, lasciandoci sorpresi, esterrefatti. Proprio come i difensori che innumerevoli volte venivano superati.
Diego Armando Maradona è andato via, uscendo per sempre dal campo della vita. Il mondo dello sport è in lutto, se ne va un’icona mondiale, un calciatore unico.
El Pibe de Oro aveva compiuto da poco 60 anni, ed era in convalescenza nella sua casa di Tigre dopo un recente intervento chirurgico alla testa.
Le sue condizioni apparivano in miglioramento, ma Diego ha subito un arresto cardiocircolatorio.
Dietro una vita che non c’è più, ci sono tante altre vite di Maradona, che resteranno immortali.
L’infanzia nella bidonville di Lanus, gli esordi in Argentina e il trasferimento al Boca Juniors.
L’arrivo in Europa, le vittorie a Barcellona e il terribile infortunio contro Goikoetxea.
Poi, la trattativa sorprendente di Ferlaino e l’arrivo di Diego a Napoli. Lì inizia la sua avventura più entusiasmante.
Sette lunghissimi, intensi, meravigliosi anni nella città partenopea, di cui Diego diviene il simbolo calcistico e non.
Maradona si schiera dalla parte del popolo, della gente, va sempre contro il sistema, dice sempre quello che pensa, lo fa sempre a modo suo, sfogando spesso negli eccessi.
I tifosi napoletani tanto si identificano in lui tanto da idolatrarlo, come una sorta di San Gennaro del calcio.
Tanto da chiamare Diego migliaia di bambini nati in quegli anni, tanto da tifare Argentina anzichè Italia nei Mondiali del 1990, organizzati proprio nella nostra penisola.
Quando i tifosi napoletani venivano bersagliati da insulti, barzellette, luoghi comuni e tanta ostilità in numerose parti d’Italia, Diego è sempre stato dalla loro parte.
Il vero trionfo non è stato quello sportivo, comunque rilevante per il Napoli, mai abituato prima a competere per qualcosa di importante: due scudetti, una coppa Italia, una Supercoppa e la leggendaria coppa Uefa. In mezzo, alti e bassi, ma tanti momenti indimenticabili. E la vittoria vera, quella di aver trasformato e reso globale l’entusiasmo e lo spirito di Napoli.
L’ultima avventura, quella certamente più controversa, si concluse nel 1994, dopo la positività alla cocaina durante i Mondiali negli Stati Uniti.
Da lì in poi, per Diego inizia un calvario. Dall’Olimpo alla panchina, dove non otterrà mai i risultati sperati. I problemi di salute, di famiglia, i ricordi passati difficili da dimenticare.
Se ne va un calciatore unico, un talento straordinario, tecnicamente perfetto, capace di magie che non si vedono, e difficilmente si vedranno più, sul campo da calcio.
Maradona lascia un grande vuoto, non solo per i tanti, tantissimi, tutti quelli che hanno visto e apprezzato le sue gesta.
Ma anche a chi, come me e molti altri, non ha avuto la fortuna di vederlo o di viverlo, ma è rimasto profondamente colpito e ha potuto solo ammirare le immagini delle sue giocate.
Diego Armando Maradona continuerà ad essere raccontato, idolatrato e celebrato, resterà eterno.
AD10s