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Sette Anime: Hokuto No Ken

Scritto da on 14 Settembre 2022

Ve lo avevo detto che ci avrei messo del tempo.
Si, forse troppo. Decisamente troppo.
Potete farmene una colpa? Certo che si, ma comunque vi avevo avvertito che mi sarei preso del tempo.

Ok. Oggi parliamo (si, uso il pluralia maestatis… qualche problema?!) Di un manga/anime LEGGENDARIO.
Hokuto No Ken (tradotto in italiano come “Ken il Guerriero”) è l’epopea che ha appassionato milioni di persone in tutto il mondo, diventando uno degli anime di maggior successo in occidente (in particolare in italia e francia).
Come per Violence Jack e Mazinga, vi parlo di un manga “vintage”, in quanto è stato serializzato sui periodici giapponesi dal 1983 al 1988. Si, il buon Ken si appresta ad entrare negli “anta”.

La serie tratta una moltitudine di argomenti, a partire dall’amicizia, l’amore, la sofferenza, metaforizzando il bushido dei samurai. Dietro la coltre di violenza (attenuata con appositi filtri grafici nell’anime) si nascondono significati profondi e messaggi positivi.
Durante la sua prima messa in onda fu soggetto di pesanti critiche a causa della violenza delle situazioni presentate. Una curiosità; nonostante la sua ENORME popolarità, in particolare agli inizi degli anni novanta, Ken il Guerriero non fu mai trasmesso da nessuna TV nazionale, ma soltanto da emittenti locali (7gold, telecapri… che ricordi).

La trama: ci sarebbe tanto, troppo da dire. Ciò che contraddistingue la trama di HNK è l’epicità di ogni situazione presentata, come se il destino del mondo dipendesse da quello che succede in quel momento.
Gli eventi si svolgono in un futuro distopico (temporalmente collocato tra fine anni 80/inizio anni 90) dove una guerra nucleare ha cambiato per sempre il volto del pianeta. La trama, o meglio, l’ambientazione attinge a piene mani dal quell’altro capolavoro che è Violence Jack, ampliandone alcuni aspetti ma semplificando un po’ la trama.
Il mondo, gettato nel caos, è ora soggiogato alla legge del più forte. Bande di predoni saccheggiano i villaggi sorti dalle macerie delle città, folli signori della guerra combattono tra di loro per la supremazia… in questo inferno in terra, si muove Kenshiro, custode della più letale arte marziale mai esistita; l’Hokuto Shinken.
Inizialmente il nostro eroe intraprende un lungo viaggio per ritrovare la sua fidanzata, rapita dal suo ex amico e praticante di un’arte marziale rivale dell’ Hokuto, Shin della Sacra Scuola di Nanto. Il viaggio, poi, si trasformerà in una grande epopea… che sarà un climax di emozioni ed epicità.

Il primo, grande avversario del nostro Ken è il su ex amico Shin. Anch’egli innamorato di Yuria, la fidanzata di Ken, dopo la grande guerra combatte contro di lui, sconfiggendolo e rapendo Yuria, oltre a procurare a Ken le famose cicatrici a forma di orsa maggiore sul petto.
Temprato dalle difficoltà e dal dolore, Ken diventerà sempre più forte e inarrestabile.

Andando avanti con la trama, Ken si troverà ad affrontare avversari sempre più forti e ambiziosi, come il cattivissimo Sacro Imperatore Sauzer, l’uomo più forte della sacra scuola di Nanto, in quello che è probabilmente il combattimento più bello di tutta la saga, passando per il Figlio del diavolo, Han, il Generale Falco… fino ad arrivare ai temibili Raoh e Caio.

Caratteristica importante dell’opera è la presenza di “cattivi non cattivi” ovvero la maggior parte degli antagonisti agisce per motivi diversi dalla pura cattiveria (che è comunque presente in alcuni di loro e nella maggior parte dei personaggi minori.)
Un’altra cosa importante è l’estremo citazionismo dell’opera nei confronti delle icone anni 80; Kenshiro inizialmente somiglia a Bruce Lee per poi diventare sempre più simile a Sylvester Stallone, Raoh è Schwarzenegger, Falco Dolph Lundgreen (Lo scontro tra Ken è Falco è la riedizione dell scontro tra Rocky e Drago!) Yuda somiglia a Boy George, Han a Freddy Mercury… ce n’è per tutti i gusti.

Anche se ho spoilerato un po’ di trama, mi perdonerete, ma volevo incuriosire i pochi che ancora non conoscono questa saga epica.
So che ci sarebbe tantissimo ancora da dire, ma lancio una provocazione; in un’epoca di anime da quattro soldi, perchè non tornare al passato e gustarvi questa grande opera vintage? Vi invito a riscoprire la grande storia di Ken. Non ve ne pentirete, e lo dico perchè conosco ogni suo dettaglio a memoria… L’orsa maggiore guida anche il mio cammino, ormai da tempo immemore.


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